NULLA VERITAS SINE TRADITIONE


19 giugno 2011

Onore agli Altavilla !



Negli ultimi tempi non si è discusso d'altro che di “Unità d'Italia”, identificando il fatidico traguardo con gli avvenimenti di 150 anni fa, per non parlare delle annesse, martellanti celebrazioni riguardanti i protagonisti di questa memorabile ed epica impresa.
Nel turbinìo di tanta incondizionata esaltazione, i novelli patrioti dimenticano (o forse fanno finta di dimenticare) che il nostro “paese”, come essi lo chiamano (noi preferiamo usare il termine “nazione”), ha vissuto senza ombra di dubbio più gloriosi e meno imbarazzanti momenti di unitarietà.
A costoro basterebbe infatti ricordare che l'unica, reale unione politica della penisola italica è stata realizzata dai Romani, il cui formidabile patrimonio tradizionale, la cosiddetta “Romanitas”, sarebbe opportuno conservare con maggior dedizione. Non a caso, scomparsi i Romani, il diluvio...

E che dire, poi, della tanto declamata “liberazione” del Meridione? Che genere di liberazione? Forse la sostituzione di un governo con un altro, di una dinastia con un'altra? Ma poi, liberazione da che e da chi?
Da parte nostra, conosciamo e ricordiamo benissimo quella che, a giusta ragione, può definirsi la sola, vera liberazione avuta dal Sud dell'Italia.
Invece di continuare a celebrare ed esaltare mercenari e nani (in senso politico), forse sarebbe il caso che questo immemore e dissennato “paese” rivolgesse un segno di gratitudine o quantomeno un ricordo anche alla famiglia Altavilla.
Ci riferiamo, infatti, alla meritoria e sempre poco apprezzata opera svolta dall'illustre e glorioso casato nei territori meridionali, questi sì veramente liberati, da arabi, bizantini e quant'altro.
Chi si ricorda più di Roberto il Guiscardo e di suo fratello Ruggero?
Noi, sicuramente.